Una nuova stella brilla nel firmamento del giallo scandinavo. E ancora una volta va riconosciuto a Marsilio il merito di averci portato, dopo Larson e Lackberg, una autrice bravissima, Viveca Sten, capace di raccontarci con una prosa asciutta e mai prevedibile una storia che risulta essere una " miscela perfetta di omicidi, tragedia famigliare e idillio". “Nel nome di mio padre” è infatti tutto questo: thriller, storie di famiglie da fine ottocento al secondo dopoguerra in una Svezia che non sembra conoscere la modernità e i racconti delle difficoltà della vita di oggi dove lavoro, sentimenti, tradimenti, denaro si intrecciano senza requie e senza pietà. La Sten è capace di creare personaggi che sembrano avere i difetti, i pregi e le problematiche quotidiane di tutti noi, calandoli però in contesti imprevedibili, pieni di suspense e di intrighi e che riscattano la grigia vita di tutti i giorni. Tutto parte in una ventosa notte di novembre in una piccolissima e bellissima isola dell'arcipelago al largo di Stoccolma quando Lina, una ventenne bella e spensierata scompare nel nulla. Dovrà passare quasi un anno perché casualmente alcuni ragazzi, giocando, scoprano, sepolti in un bosco, i resti di quella ragazza.... Inizia così la ricerca del colpevole portata avanti da Thomas un detective provato dalla recente separazione dalla moglie e dalla morte della figlia. Una ricerca che sembra non decollare fino a quando una intuizione sul passato di alcune famiglie abitanti l'isola da sempre e suggerita a Thomas da Nora, una vecchia amica che passa le vacanze in quell'isola, non apre la strada alla soluzione dell'enigma. E il desiderio di sapere, nel prossimo libro, che cosa accadrà a Thomas e a Nora....
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Recensione - Nel nome di mio padre - Viveca Sten
maggio 20, 2016
Recensione - Nel nome di mio padre - Viveca Sten
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